mercoledì 10 ottobre 2012

Naufragio 50


Ho sposato un uomo che mi faceva e mi fa ridere tanto. La sua intelligenza coniugata alla capacità di ridere bonariamente di sé stesso e di ciò che lo circonda mi hanno subito affascinata. Ogni situazione, anche la più drammatica, viene da lui alleggerita con una battuta. Così affrontare e superare le noie quotidiane diventa più facile e anche una contrarietà sul lavoro la si liquida con un sorriso. È nato così questo post, frutto di una composizione prodotta da un marito burlone, il mio.

 

Naufragio 50

(Parodia della telefonata De Falco - Schettino liberamente rielaborata)

Preside: «Sono il Preside, parlo con 50?»
50: «Sì, buongiorno Preside»
Preside: «Mi dica per favore la sua graduatoria»
50: «Sono nella graduatoria 50, sono nelle prime posizioni, Preside»
Preside: «50? Ascolti 50. Ci sono alunni intrappolati nel POF. Adesso lei va nella Sala Docenti. C’è un registro. Lei sale le scale con quel registro e va in classe. Va in classe e mi riporta quanti alunni hanno fatto assenza, quanti hanno bigiato e quanti sono da interrogare. Le è chiaro? Io sto registrando questa comunicazione, 50…».
50: «Preside, le dico una cosa…»
Preside: «Parli a voce alta. Metta i voti sul registro e parli a voce più alta, chiaro?».
50: «In questo momento la cattedra è inclinata…».
Preside: «Ho capito. Ascolti: ci sono alunni che stanno uscendo sul corridoio per il cambio dell'ora. Lei quel corridoio lo percorre in senso inverso, entra in classe e mi dice quanti alunni ci sono seduti composti al loro banco. Chiaro? Mi dice se hanno micro-conoscenze, macro-conoscenze e piani formativi adeguati. E mi dice il numero di ciascuna di queste categorie. E’ chiaro?
Guardi 50 che lei si è salvato forse dal coordinamento del Consiglio di Classe ma io la porto… veramente molto male… le faccio passare un’anima di guai. Vada in classe, c..zo!»
50: «Preside, per cortesia…»
Preside: «No, per cortesia… lei adesso prende e va in classe. Mi assicuri che sta andando in classe…».
50: «Io sto andando qua con la collega, sono qua in Sala Docenti, non sto andando da nessuna parte, sono qua…»
Preside: «Che sta facendo, 50?»
50: «Sto qua per correggere le verifiche…»
Preside: «Che sta correggendo lì? Vada in classe. Completi le interrogazioni del quadrimestre. Lei si rifiuta? »
50: «No, no, non mi sto rifiutando».
Preside: «Lei si sta rifiutando di andare in classe 50?? Mi dica il motivo per cui non ci va!»
50: «Non ci sto andando perché ci sta l’altra profe che si è fermata a parlare con i ragazzi…».
Preside: «Lei vada in classe, è un ordine. Lei deve completare le interrogazioni. Lei ha dichiarato che le mancano i voti, adesso comando io. Lei vada in classe! E’ chiaro? Non mi sente? Vada in classe e mi faccia un cenno dalla finestra. Ci sta il mio collaboratore lì».
50: «Dove sta il suo collaboratore?»
Preside: «Il mio collaboratore sta sul piano della classe. Avanti! Ci sono già degli impreparati, 50».
50: «Quanti impreparati ci sono?»
Preside: «Non lo so... Uno lo so. Uno l’ho interrogato io. Me lo deve dire lei quanti ce ne sono, C….!».
50: «Ma si rende conto che sta per suonare l'ora e ho l'ora buca…».
Preside: «E che? Vuole tornare al bar, 50? Ha fame e vuole prendere un cornetto? Torni in classe e mi dica cosa si può fare, quanti alunni ha interrogato e che voto hanno. Ora!».
50: «(…) Sono assieme al profe di matematica in seconda».
Preside: «Tornate in classe tutti e due allora. (…) Lei e il suo collega in seconda tornate in classe, ora. E’ chiaro?».
50: «Preside, io voglio tornare, semplicemente che l’altra classe qua… ci sono gli altri da interrogare, adesso ho iniziato a interrogare gli altri…».
Preside: «Lei è dall'inizio della terza ora che mi sta dicendo questo. Adesso va in classe, va in C-L-A-S-S-E! E mi dice subito quanti alunni hanno presentato giustificazione».
50: «Va bene, Preside»
Preside: «Vada, subito!»


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