Sì, i suoi
insegnanti credevano davvero che ce l'avrebbe fatta. E quando vennero informati
che non sarebbe andata così, attoniti continuarono a mantenere quel segreto
terribile. Mauro non doveva sapere. I suoi compagni non dovevano sapere.
Così, quel
terribile dolore poté essere rivelato a tutti solo in quell'assolato giorno di
giugno, il 20 giugno 2007, quando Mauro se ne andò. Ma non li lasciò soli. Era
con tutti coloro che lo avevano amato e non lo avrebbero dimenticato.
Vivo nei loro
cuori. Per sempre.
"Non muore
chi rimane
vivo nel nostro
cuore"
"Se muoio
sopravvivimi con tanta forza pura
che tu risvegli
la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud alza
i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole
suoni la tua bocca di chitarra.
Non voglio che
vacillino il tuo riso né i tuoi passi,
non voglio che
muoia la mia eredità di gioia,
non bussare al
mio petto, sono assente.
Vivi nella mia
assenza come in una casa.
E' una casa sì
grande l'assenza
che entrerai in
essa attraverso i muri
e appenderai i
quadri nell'aria.
E' una casa sì
trasparente l'assenza
che senza vita io
ti vedrò vivere
e se soffri, amor
mio, morirò nuovamente."
(Pablo Neruda:
"Sonetto XCIV" da "Cento sonetti d'amore - Notte")
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