sabato 20 ottobre 2012

Accetto le 24 ore settimanali. Però...

Ok, accetto le 24 ore settimanali. Se è necessario, ne faccio anche 36 senza alcuna modifica dell'attuale retribuzione. Rivendico però, come cittadina, che a pagare non siano solo gli insegnanti ma tutti, "in ragione della loro capacità contributiva" (Art. 53 della Costituzione della Repubblica Italiana). Si eliminino, innanzi tutto, tutti i privilegi dei parlamentari e si riducano le loro retribuzioni. Si puniscano, chiedendo di risarcire lo Stato e gli altri cittadini, tutti i corrotti e tutti i corruttori nonché gli evasori fiscali, piccoli o grandi che siano. E, soprattutto, si smetta di promettere grandi riforme e innovazioni: questo Paese ha solo bisogno (riconosco che non è poco) di essere credibile rispettando le regole e le persone oneste. Tutto il resto è fuffa.

2 commenti:

  1. Devi aver sbagliato paese: queste richieste sono improponibili. O forse .... o forse no.
    Avrai tutto il loro impegno per un cambiamento, per ridare parola ai sudditi.. ops, scusa, ai cittadini. Le promesse saranno mantenute, ...
    Quando saranno rieletti, ...
    Per il momento ... credi!

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  2. Non credo, Raccontatore. Per quel che mi riguarda, non solo continuerò ad essere cittadina, ruolo che mi sono sempre assunta responsabilmente, ma a questo punto dico basta e mi auguro che insieme a me lo dicano in tanti. Quel mio accettare le 24 (o 36, o 40) ore è, naturalmente, una provocazione. Io alle promesse non ho mai creduto, né crederò ora. Ho un mestiere meraviglioso, sono un'educatrice e il mio compito è quello di risvegliare le coscienze. Ora come non mai.
    Un saluto e grazie per la costanza con cui ci segui!

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