sabato 3 maggio 2014

Docenti 2.0

"A cosa serve?" si chiedono molti studenti, sempre più demotivati, a proposito della scuola.
Ma se è vero, come è vero e come afferma Andrea Bajani nell'articolo e nel saggio "La scuola non serve a niente"(vedi link:
http://www.repubblica.it/cultura/2014/05/03/news/ilibra_laterza_repubblica_bajani-85069992/?ref=fbpr ), che l'idea di scuola deve uscire da una logica utilitaristica tipica del modello capitalistico, è altrettanto vero che il modo di fare e di intendere la scuola, legato all'origine della rivoluzione industriale e all'idea di azienda in cui tutti sono inquadrati all'interno di una struttura rigida come può essere quello di un'azienda della società pre-informatizzata, non è più adeguato alla società digitalizzata e globalizzata 2.0 qual è quella in cui, che ci piaccia o no, viviamo.
La scuola, il cui compito è quello di diffondere cultura sviluppando lo spirito critico di ciascuno di noi, deve perciò adeguarsi, per non morire. Questo non significa che debba piegarsi a logiche tese a renderla luogo di aggregazione e divertimento, come, ahimè, negli ultimi decenni qualcuno ha cercato di fare, ma significa che deve aggiornarsi utilizzando strumenti e tecnologie sempre più evolute che la mettano al passo coi tempi.
Questo significa anche che la classe docente deve essere pronta ad affrontare il continuo cambiamento tipico dell'attuale società in cui viviamo.
Per farlo è necessario che chi insegna o aspira a farlo esca dall'ottica che considera l'insegnante un mero impiegato o un burocrate alle prese con carte, moduli  e documenti da compilare "nello stesso modo, [...], con le stesse parole, da quarant'anni di onesta professione" (Antonello Venditti: "Compagno di scuola", 1975).
L'insegnante è e deve essere considerato (anche economicamente) un professionista che accompagna lo studente nel suo processo di crescita, di sviluppo, che collabora con lui e lo aiuta a tirare fuori (educare deriva dal latino ex-ducere, "tirare fuori") tutte le sue potenzialità, in un processo di apprendimento che inizia nelle aule scolastiche e che deve durare tutta la vita. Perché accada è necessario che chi insegna lo faccia con passione, quella che serve per sentirsi coinvolto e che porta a pensare che non sia un sacrificio iscriversi e seguire corsi on-line sulla piattaforma eTwinning  di INDIRE ma sia anzi un'ottima opportunità per diventare un docente 2.0.

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