In
principio si guardavano con diffidenza. Apparentemente diverse l'una
dall'altra, sembrava non avessero alcunché in comune.
Poi
furono assegnate allo stesso consiglio di classe, formato prevalentemente da
colleghi maschi. C'erano momenti in cui, durante le riunioni, si respirava un
clima da caserma. Battutacce volgari, spesso maschiliste, con cui venivano
educati anche gli studenti, tutti rigorosamente appartenenti al "sesso
forte".
Ma
loro non si facevano certo intimidire, tutt'altro. Cominciarono a scoprirsi
così e iniziarono a lavorare insieme, prima sporadicamente poi sempre più
sistematicamente. Scoprirono di essere molto più simili di quanto non avessero
creduto l'una dell'altra: avevano in comune l'amore per questo meraviglioso
mestiere.
"I
care" scrivevano entrambe alla lavagna, anche se solo una di loro
insegnava inglese.
Entrambe
sognavano i loro studenti ("C'è chi insegna [...] sognando gli altri come
ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.").
Fu questo che le avvicinò.
ciascuno cresce solo se sognato.").
Fu questo che le avvicinò.
Ma
l'amicizia nacque quando insieme affrontarono l'esperienza del dolore, e fu
quello che le unì per sempre. Anche perdendosi di vista, sapevano che la
sofferenza e l'angoscia provata di fronte alla morte e alla constatazione di un
fallimento educativo le avevano unite per sempre.
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