"[...]
La donna è sempre stata, se non la schiava, la suddita dell'uomo; i due sessi
non si sono mai divisi il mondo in parti uguali e ancora oggi, nonostante la
sua condizione stia evolvendosi, la donna è grandemente handicappata. Si può
dire che in nessun paese l'uomo e la donna hanno una condizione legale
paritetica e spesso la differenza va a duro svantaggio della donna. Anche se
astrattamente le sono riconosciuti dei diritti, una lunga abitudine impedisce
che essi trovino nel costume la loro espressione concreta. [...] Oltre la forza
concreta, posseggono un prestigio del quale l'educazione dell'infanzia tramanda
la tradizione: il presente assorbe il passato, e nel passato la storia è stata
fatta dai maschi. Nel momento in cui le donne cominciano a prender parte
all'elaborarsi dei fatti umani nel mondo, si trovano davanti a un mondo che
appartiene ancora agli uomini; i quali non mettono in dubbio i propri diritti,
mentre le donne incominciano appena a farlo."
Tratto
da: Simone de Beauvoir: "Il secondo sesso", Traduzione di Roberto
Cantini e Mario Andreose, Il Saggiatore, 1994, Pgg. 18 -20. (Prima edizione in
lingua originale: Gallimard, Paris, 1949)
(Già pubblicato sulla piattaforma Splinder giovedì 1 luglio 2010)
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