sabato 16 marzo 2013

Verso la felicità

"Sono trascorsi dieci anni.
L'orologio lontano, batte le otto, piove.
I rintocchi si perdono nella notte.
Sono rientrato da poco nella mia casa.
La pace tranquilla è rotta da un acciottolio tintinnante che viene dalla cucina.
Sento dalla camera dei bimbi i miei due frugoletti che si ripetono i versi di una poesia del Pascoli.
Sono realmente felice.
Mi alzo dalla comoda poltrona, vado allo scaffale dei miei libri.
Cerco a caso.
Le mie dita quasi involontariamente vanno a carezzare il dorso consumato sul quale quasi più non si legge, ma si intuisce un titolo... VERSO LA FELICITA'.
Mi viene un lieve sorriso alle labbra.
Quanti ricordi in questi lunghi e brevi anni che mi separano da quel grande giorno.
 
... contavo le ore sin dalla sera, la bicchierata con gli amici che volevano dare l'addio alla mia parentesi di scapolo, le poche ore di sonno, la cerimonia, il viaggio di nozze.
E via così, un giorno dopo l'altro, non tutti rosei, non tutti lieti, ma tutti con una impronta inconfondibile, quella di una volontà senza pari di realizzare il sogno di avere una famiglia alla quale dedicare tutto me stesso.
Poi il primo bambino, forse la gioia più grande.
Quante notti insonni, ad ascoltare nel buio il respirare lieve che diviene nella mente sempre più forte fino a rimbombare violento, incontenibile, perché è un soffio che va al cuore, lo afferra, facendolo battere del ritmo velocissimo della felicità.
Poi il secondo bambino.
I primi giorni di scuola.
Tutta una vita, anche se solo dieci anni sono trascorsi!
Caro libro, senza pretese, che ci hai accompagnato, discreto, senza velleità di costure eleganti e vistose!
Mentre sono così assorto, non mi sono accorto che lieve senza rumore mia moglie è alle mie spalle.
Sento che il suo braccio mi passa sulla spalla.
La sento alzarsi sulle punte dei piedi per vedere, anche lei, l'oggetto della mia curiosità.
Mi prende il libro dalle mani, lo sfoglia e mi indica una pagina:
... ricordi quando volli farti la sorpresa del primo dolce confezionato da me?...
Sorrido al ricordo.
 
... La calma si rompe di un tratto... i miei piccoli vispi bambini, sono piombati su di noi...
 
Mamma fa il dolce...
Brava mamma...
Via senza perdere tempo...
La trascinano in cucina...
Accarezzo la costura gualcita del primo regalo di nozze, ricevuto in quel giorno lontano, lo riposo con cura tra i libri più costosi, ma meno cari.
 
... VERSO LA FELICITA'... un piccolo libro che ha tutta una sua storia: la storia di tante coppie felici che in un lontano giorno trovarono tra la corrispondenza d'augurio un modesto ma perenne dono di nozze.
                                                                                         
                                                                                         A. FIERLI"
 
(Tratto da "Verso la felicità", Edizioni FER. PA, Pescara, finito di stampare il 28 Novembre 1959, pgg. 137 - 139)
 
Eccola qui la famiglia perfetta degli anni '50 - '60 in Italia, come emerge dalle pagine di questo libro regalato a mia madre in occasione del suo matrimonio (1960).
E' una famiglia perfetta per un uomo davvero felice, sereno, tranquillo. Coccolato come un pascià in una casa retta da una moglie che solo per caso viene indicata (dopo 27 righe) come tale. Inizialmente la signora moglie viene evocata con l'espressione "acciottolio tintinnante che viene dalla cucina". Del resto la moglie è o non è la regina della casa?
Appare una sorta di serva questa donna piccola che si alza "sulle punte dei piedi" per vedere ciò che il marito sta osservando. Immediatamente dopo viene trascinata in cucina dai figli, senza perdere tempo, a fare una torta.
Non so se mi intristisce o mi infuria questa idea di una felicità venduta alla coppia che è però solo del marito.
Pensare che la famiglia possa costruirsi sul sacrificio richiesto alla donna è disumano, per tutte le donne, per tutti gli uomini.
Ne prendano atto tutti gli uomini, tutte le donne.
Uscendo dalle cucine, dalla fine degli anni '60, le donne hanno rivendicato il proprio diritto ad essere considerate persone pensanti, con un cuore ed emozioni che non si appagano solo e soltanto rendendo felice un uomo, realizzando il suo sogno di avere una famiglia di cui egli è il sovrano assoluto.
 
 

venerdì 8 marzo 2013

Oltre le mimose...

... ci sono le violenze quotidiane spinte, in alcuni casi, fino all'omicidio; ci sono gli stereotipi e i pregiudizi che dividono le donne in buone e cattive mogli, madri; ci sono le fatiche di uscire da una mentalità gretta e meschina, ancora più arretrata rispetto a quella di oltre trenta anni fa.
Non festa, dunque, ma giornata, l'8 marzo, per riflettere contando gli anni che ancora separano da una vera parità.
Niente mimose, niente festa, niente auguri.