domenica 23 novembre 2014

Un mestiere speciale

Quello dell'insegnante è un mestiere speciale che richiede interesse e passione per essere esercitato nel modo migliore. Ma la passione e l'interesse, a volte, vengono meno.
Così tutto appare faticoso, squallido e, soprattutto, inutile. Non è necessariamente colpa degli studenti: ci sono momenti in cui, al di là delle situazioni contingenti, si ha voglia di spendersi per quegli stessi studenti che, invece, in altre fasi della vita professionale, irritano profondamente il docente e rendono spiacevole il suo stare a scuola. 
A me è successo una decina d'anni fa, quando per un certo periodo mi è capitato di sognare   tutte le notti di essere rimasta chiusa dentro la scuola. Ed è successo l'anno scorso. In entrambi i casi ho pensato di lasciare questo mestiere, di dedicarmi ad altro, a qualunque altra professione che non fosse quella dell'insegnante.
Poi, quando quel periodo terribile è passato, mi è stato chiaro che ero io, per motivi diversi, ad avere bisogno di un momento di distacco, un anno sabbatico che, a mio avviso, dovrebbe essere regolarmente previsto per chi fa questo mestiere. Che, non smetterò mai di dirlo, è il mestiere più bello del mondo e non baratterei con nessun altro. Richiede però entusiasmo, passione, coinvolgimento emotivo, amore. Emblematico è, a questo proposito, quanto accade al protagonista del film "Auguri professore" interpretato da Silvio Orlando e diretto da Riccardo Milani. Ecco, quando si è perso, seppur momentaneamente, il gusto per l'insegnamento, a noi docenti dovrebbe essere consentito un momento di distacco dalle classi per dedicarci a viaggi, letture, convegni, corsi di formazione che diano nuova linfa e motivazioni per affrontare anche i casi degli alunni più irritanti, quelli che, tuttavia, qualora vengano da noi conquistati, rimarranno nel nostro cuore per sempre.

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