"I
doveri dei genitori sono di vario genere e comprendono tutti gli aspetti della
vita del ragazzo e dell'uomo futuro. Dal latte materno al vitto, al vestire,
all'esempio, ecc.. E fra l'altro, naturalmente, dare modo ai figli di
guadagnarsi la vita. E
siccome non si sa come andranno le cose e a cosa si vada incontro così occorre
che queste possibilità siano più ampie e vaste possibili.
Quando
a un ragazzo di 100 anni fa si insegnava a fare per esempio il fabbro, poi
lavorava. Un babbo poteva morire sicuro di avergli lasciato qualcosa. Oggi con
un mestiere in mano e basta non si vive più.
Bisogna
anche saper vivere in tante altre circostanze: c'è da riempire fogli,
consultare orari, telefonare e consultare l'elenco telefonico, far domande
scritte e chiedere un anticipo o sollecitare un pagamento, c'è da prendere
treni ecc. ecc.
Quando
avete buttato nel mondo d'oggi un ragazzo senza istruzione avete buttato in
cielo un passerotto senza ali.
Non
si vola oggi con la terza e nemmeno con la quinta elementare.
Non
ne hanno voglia? Fateli studiare per forza. Voi non li mandereste al lavoro
senza il fagottino del mangiare e volete mandarli nella vita senza il fagottino
del sapere?
C'è
dei figlioli carogne che non vogliono mangiare e voi li forzate. Altrettanto
fate per lo studio."
(Traccia
di un discorso tenuto da don Lorenzo Milani ai genitori della parrocchia di San
Donato a Calenzano il 22 agosto 1954 riportata in " Don Lorenzo Milani:
"La parola fa eguali - il segreto della Scuola di Barbiana", a cura
di Michele Gesualdi, fondazione Don Lorenzo Milani, Libreria Editrice
Fiorentina, Firenze, 2005, pg.13)
Post già pubblicato sulla piattaforma Splinder il 24 marzo 2010