lunedì 22 ottobre 2012

Finché morte non vi separi

Mi è capitato, ieri pomeriggio, durante uno zapping, di fermarmi su uno dei momenti del contenitore pomeridiano domenicale di Rai 1, condotto da Lorella Cuccarini. Si parlava di femminicidio, una parola purtroppo frequente in questi giorni. Le recenti statistiche indicano che, nel nostro Paese, una donna viene uccisa ogni due giorni. Omicidi passionali, li si definiscono. Solitamente si tratta di casi di donne che hanno lasciato i loro uomini i quali non si rassegnano a perdere l'OGGETTO del loro (PRESUNTO) amore.
Nel corso della trasmissione, durante il dibattito, è emerso che dietro questi eventi criminali ci sono tradizioni e culture radicate difficili da estirpare.
Ieri sera, poi, mentre mi intrattenevo su Facebook, ho trovato postato questo Decalogo. A dire il vero, era oggetto di ilarità e sberleffo.
Io però mi sono indignata. Io sono nata nel 1961. So che cosa era la famiglia prima dell'introduzione del Nuovo Diritto di Famiglia (1975). So che cosa era il delitto d'onore, in vigore nel nostro Codice Penale fino al 1981.
So che cosa i sacerdoti suggerivano alle mogli vittime, insieme ai loro figli, delle quotidiane violenze dei loro mariti.
Io credo che anche questo decalogo, in buona parte, sebbene risalente a più di cinquanta anni fa, abbia contribuito a costruire e a radicare quella mentalità, che vuole la donna succube del proprio uomo, così difficile da superare.

"Decalogo Dell'Azione Cattolica Per Le Mogli, Pubblicato Nel 1960

Vi siete sposata davanti a Dio e agli uomini.
Dovete essere all’altezza della vostra missione.

LA SERA QUANDO RIENTRA
Preparate le cose in anticipo, in modo che lo attenda un pasto delizioso.
E’ un modo per fargli sapere che avete pensato a lui e che vi prendete a cuore i suoi bisogni.

SIATE PRONTA
Prendete quindici minuti per riposare al fine di essere distesa.
Ritoccate il trucco, mettete una fascia tra i capelli e siate radiosa e Avvenente.
Ha passato la giornata in compagnia di gente oberata di fastidi e di lavoro.
Occorre rallegrare la sua dura giornata, ed è uno dei vostri doveri fare in modo che ciò avvenga. Vostro marito avrà la sensazione di essere approdato a un porto quieto, e questo renderà parimenti felice anche voi.
In definitiva, vegliare sul suo benessere vi procurerà soddisfazione una personale.

RIDUCETE AL MINIMO OGNI RUMORE
Al suo arrivo, eliminate tutti i rumori degli elettrodomestici: lavatrice, asciugabiancheria o aspirapolvere. Incoraggiate i bambini a stare buoni.
Accoglietelo con un sorriso caloroso e mostrate sincerità nel vostro desiderio di piacergli.

ASCOLTATELO
E’ possibile che abbiate una dozzina di cose importanti da dirgli, ma non è il momento opportuno quello in cui lui fa ritorno a casa. Lasciatelo parlare per primo, ricordate che i suoi argomenti di conversazione sono più importanti dei vostri.

NON VI LAMENTATE MAI SE RIENTRA TARDI
O se esce per cena o per andare in altri luoghi di divertimento senza di voi.

NON ACCOGLIETELO CON LAMENTELE E PROBLEMI
Ricevetelo con tutti i comfort. Proponetegli di rilassarsi su una sedia comoda, o di andare a stendersi in camera da letto. Parlate con voce dolce, tranquillizzante.
Non fategli domande e non mettete mai in discussione il suo giudizio o la sua integrità.
Ricordate che è il padrone di casa e che, in quanto tale, eserciterà sempre la sua volontà con giustizia e onestà.

QUANDO HA FINITO DI CENARE SPARECCHIATE LA TAVOLA E LAVATE
RAPIDAMENTE I PIATTI
Se vostro marito si offre di aiutarvi, declinate la sua offerta, perché si sentirebbe obbligato a ripeterla in seguito, e dopo una giornata lunga e faticosa non ha affatto bisogno di lavoro supplementare. Incoraggiatelo a dedicarsi ai suoi passatempi preferiti e mostrategli di essere interessata senza tuttavia dare l’impressione di sconfinare nel suo territorio.
Fate in modo di non infastidirlo parlandogli, perché gli interessi delle donne sono spesso piuttosto
insignificanti in confronto a quelli degli uomini.
Una volta che vi siete ritirati in camera entrambi, preparatevi a mettervi a letto prontamente.

NELL’ANDARE A CORICARVI, ASSICURATEVI CHE IL VOSTRO ASPETTO
SIA A SUO MEGLIO
Cercate di avere un aspetto avvenente, ma non conturbante. Se dovete mettervi della crema o dei bigodini, attendete che si sia addormentato, perché potrebbe essere uno shock per lui addormentarsi davanti a un tale spettacolo.

PER QUEL CHE CONCERNE LE RELAZIONI INTIME CON VOSTRO MARITO
E’ importante ricordare le promesse di nozze, e in particolare l’obbligo di obbedirgli.
Se ritiene di avere bisogno di dormire immediatamente, che sia così. Lasciatevi sempre guidare dai suoi desideri e non fate in alcun modo pressione su di lui per provocare o stimolare una relazione intima.

SE VOSTRO MARITO SUGGERISCE L’ACCOPPIAMENTO
Accettate allora con umiltà, tenendo a mente che il piacere dell’uomo è più importante di quello della donna. Quando raggiunge l’orgasmo, un piccolo gemito da parte vostra lo incoraggerà, e sarà sufficiente per indicare ogni forma di piacere che possiate avere provato.

SE VOSTRO MARITO SUGGERISCE UNA QUALUNQUE TRA LE PRATICHE
MENO CORRENTI
Mostratevi obbediente e rassegnata, ma indicate un’eventuale mancanza di entusiasmo osservando il silenzio. E’ possibile che vostro marito si addormenti allora rapidamente: ricomponetevi, rinfrescatevi e mettete la crema da notte e i prodotti per i capelli.

POTETE QUINDI PUNTARE LA SVEGLIA
Al
fine di essere in piedi un po’ di tempo prima di lui, la mattina.

Questo gli consentirà di avere la tazza di tè del mattino a disposizione non appena si sveglierà."

8 commenti:

  1. Difficile commentare...in effetti non mi fa neanche ridere, trovo questo decalogo inquietante!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' lo stesso effetto che ha fatto a me, Pandora! Ricordo che anche a mia madre, in occasione del matrimonio, era stato regalato un libro in cui, tra l'altro, si esprimevano praticamente gli stessi concetti.

      Elimina
  2. Negli anni '60 Azione Cattolica avrebbe suggerito ad una donna di tener spenta l'asciuga-biancheria?!?! Penso che tale elettrodomestico non fosse così comune in Italia in quegli anni...
    Per quanto il testo sia stato elaborato con un sapore "antico" mi sembra inverosimile... Parola come "shock", "comfort" non trovano posto nemmeno sui documenti di A.C. redatti negli ultimi anni. Soprattutto manca qualcosa di fondamentale, in un testo di Azione Cattolica, ed è la prova più evidente della falsità del documento: citazioni dalle sacre scritture! Nei testi di A.C. abbondano, letteralmente...
    Certamente i concetti espressi trovavano posto nella ingiusta e discriminatoria sub-cultura cattolica del periodo ma ritengo il testo un tentativo becero di aumentare i "mi piace" su FB.

    Saluti.

    RispondiElimina
  3. Io non so, commentatore anonimo, se quel testo sia originale o sia un falso creato appositamente per i social network (aspetto che non ho mai escluso). Ricordo però benissimo (e spero di ritrovarlo tra i testi conservati nella casa dei miei genitori) di aver letto qualcosa di molto simile in un libro dedicato alla buona moglie e regalato a mia madre in occasione del suo matrimonio, avvenuto proprio nel 1960. Anche se negli anni Sessanta ero una bambina, ricordo bene la considerazione e i "buoni" consigli dispensati dai sacerdoti alle mogli per il bene della famiglia. Io c'ero. E forse la mia acredine sviluppata nei confronti di certe Istituzioni è nata proprio per questo. Grazie per essere passato di qui e aver lasciato un commento.
    Un saluto.

    RispondiElimina
  4. Prescindendo dai giudizi sui contenuti, mi chiedo se questo decalogo non sia una burla: qualcuno tra voi ha riferimenti precisi che possano testimoniarne la veridicità???

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Potrebbe anche trattarsi di una burla creata ad hoc per i social network ma posso testimoniare (ero una bambina ma ricordo bene ciò che si predicava tra gli anni '60 e '70) che quanto scritto corrisponde al modello di moglie ideale cui una buona cattolica doveva riferirsi. Un saluto, grazie per essere passato di qui e per aver lasciato un commento.

      Elimina
    2. Però sapere se quel decalogo è vero o meno non è una differenza da poco. A mio avviso ogni valutazione non può prescindere da questo dato: "vero" e "verosimile" non sono affatto la stessa cosa.
      Comunque complimenti per il blog. Saluti.

      Elimina
  5. Si tratta della traduzione da un libro di testo scolastico di Economia Domestica pubblicato nel Québec nel 1960

    RispondiElimina